Il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive e l’Associazione bancaria italiana , in collaborazione con il Ministro delle Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e il Ministero dell’Università e della Ricerca, hanno deciso di lavorare insieme per sostenere i processi di crescita delle giovani generazioni: http://www.diamoglicredito.it (guarda la campagna di comunicazione)
Il protocollo d’intesa permette agli studenti un agevole accesso al credito (senza ulteriori garanzie se non quelle della propria determinazione e dei requisiti di merito) per sostenere autonomamente le spese connesse alla propria formazione. L’obiettivo è quello di mettere in condizione i giovani di investire responsabilmente sul proprio futuro e avere un più libero accesso al sapere e alla formazione.
Che cos’è il Protocollo d’Intesa
L’accordo stipulato tra il Governo e l’ABI consente, attraverso la stipula di apposite convenzioni con i singoli istituti bancari, l’accesso al credito da parte degli studenti senza ulteriori garanzie. I giovani potranno presentare domanda a una banca convenzionata e ottenere un prestito fino a 6.000 euro senza bisogno di una busta paga né della firma dei genitori o di un garante. Il garante, infatti, sarà il Governo, grazie al Fondo per il credito ai giovani costituito presso il Ministero per le Politiche giovanili e le Attività sportive.
A chi è rivolto
I beneficiari delle iniziative oggetto della convenzione sono gli studenti universitari o post-universitari di qualunque nazionalità, purché residenti in Italia, con età compresa tra i 18 e i 35 anni, che corrispondano a determinati requisiti di merito . In pratica, si tratta di uno strumento studiato per chi ha talento, ma limitate possibilità economiche.
Per fare cosa
Per pagare tasse e contributi universitari, partecipare a un programma comunitario Erasmus, iscriversi a un master postuniversitario, acquistare un computer portatile con connessione wi-fi, pagare le spese connesse alla locazione per i fuori sede (depo-sito cauzionale e/o spese d’intermediazione immobiliare).
Requisiti d’accesso
1) essere residenti nel territorio italiano
2) avere un’età compresa tra 18 e 35 anni
3) superare una certa soglia di merito scolastico (requisiti di merito).
Fondo di garanzia
Il Fondo per il credito ai giovani ha una dotazione di 10 milioni per ciascun anno del triennio 2007-2009. Altri 3 milioni di euro sono stati destinati all’iniziativa dal Mini-stero per le Riforme e l’innovazione della pubblica amministrazione. Queste risorse garantiranno il 50% delle somme finanziate, mentre le banche si assumeranno il rischio della restante metà. Si determina di fatto un meccanismo che potrà generare circa 660 milioni di euro di finanziamenti effettivamente erogabili nel triennio. L’entità dei finanziamenti erogabili, la restrizione dei criteri di merito e il costante aggiornamento dei rientri (le rate pagate dai giovani) con relativo storno dai fondi im-pegnati, consentirà l’accesso al credito, in pratica, a chiunque ne abbia i titoli e la voglia.
Quando il sistema di credito diverrà operativo
L’intero sistema è operativo dal 10 marzo. Da quel momento i giovani potranno cominciare a presentare le relative domande presso gli istituti convenzionati. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.diamoglicredito.it
Cosa succede se un giovane non riesce a rimborsare il prestito
Per le peculiarità e le finalità di questa iniziativa, era importante non trasformare un’opportunità in un rischio. Quindi, per tre mesi dalla scadenza dell’eventuale ulti-ma rata insoluta, non ci saranno altre conseguenze oltre all’addebito degli interessi di mora. Dopo un primo sollecito, lo studente avrà ulteriori 60 giorni di tempo. Alla fine di questo periodo di cinque mesi, se risultasse ancora inadempiente, l’istituto erogan-te potrà attivare il fondo di garanzia istituito presso il Ministero per le Politiche Gio-vanili e le Attività Sportive, che rifonderà il 50% del debito insoluto, e potranno esse-re avviate le procedure per il recupero del credito, con la relativa iscrizione dell’inadempiente alla Centrale rischi (registro insolventi).